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Cosa dice mamma

C’è di peggio che credere a Babbo Natale

Ieri sera un po’ invidiavo mio nipote che su Google Maps seguiva il tragitto di Babbo Natale e il contatore dei regali consegnati, e si rallegrava perché in fondo “non è vero che fa il giro del mondo, va solo dov’è inverno”. Un po’ l’ho invidiato, lo ammetto. Ma sono stata felice di recitare la mia parte. Un po’ come quando i miei figli mi danno le istruzioni per un gioco di loro invenzione: “Adesso io chiudo la porta, tu fai dlin dlon e io dico chi è…” Io seguo il copione e trovo rassicurante pensare che ci sono cose che vanno esattamente come vuoi tu.
Abbiamo fatto suonare il campanello mentre tutti i bimbi erano in cameretta, abbiamo gridato grazie per le scale,  abbiamo messo di corsa tutti i pacchi sotto l’albero e ci siamo goduti le facce dei piccoli. La meraviglia.

Poi ho pensato che pure io credo in cose assurde.

Tanto per cominciare credo nell’amore. Che, diciamolo pure, è una roba molto più grossa di Babbo Natale. A vedere quella vagonata di regali ci sta pure credere in uno che in fondo non fa manco tutto da solo, lo portano le renne e gli elfi fanno il lavoro sporco. Ma l’amore, quant’è difficile l’amore. Una vagonata di doni anche lì, certo. Ma nessun elfo a darti una mano. E guarda pure tutte le mappe del mondo. Ti perderai. Se avrai fortuna, ti ritroverai in qualcun altro.

Credo nel Natale che francamente non è mai stato sereno. Come la foto di quelle lucine sul balcone che formano la scritta BuonNataleUnCazzo. Come il broncio di Claudio, che pure è il bimbo più sorridente del mondo. Da quando l’albero si fa coi bambini, il Natale è tornato ad avere un senso. Sono loro il regalo più bello, non c’è dubbio. E io me ne intendo, perché negli anni ho avuto pure regali di merda.

Credo che un giorno tornerò a dormire. Questa è grossa proprio. Ma dopo quattro anni e un’ora e mezza di sonno oggi, voglio dire che ci credo. Un giorno dormirò.

Credo nella differenza come valore. Che è l’unico effetto di una sottrazione in grado di accrescere. Le persone diverse da noi sono quelle che ci insegnano di più. Le mie amicizie migliori, passate e recenti (anche recentissime) sono nate per una affinità e sono cresciute per differenza.

Credo nell’arte. Di qualunque tipo sia, è capace di grandi rivoluzioni. Un taglio può trasformare lo spazio, un colore può svelare emozioni nascoste, un’immagine scomposta può mettere insieme pezzi di vita, una foto può portare in vita persone, una musica può cullare un bimbo nel ventre della sua mamma e poi calmarlo quando il suo ventre impazzirà di coliche.
E le parole. Le parole rivoluzionano ogni giorno della mia vita. Le parole di un libro scritto divinamente, così belle che non vorresti smettere mai. Le parole che aspettavi e quelle che non ti aspettavi. Quelle che uccidono e quelle che salvano. Le parole che chiudono porte e che aprono squarci. Le parole dei miei figli, che sono fiume e sono piume.

Credo nelle idee, nei progetti e persino nei sogni. I sogni, ci rendiamo conto? Quasi quasi mi compro un regalo, lo firmo Babbo Natale e ci credo.

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