world press photo
Cosa dice mamma, Cosa fa il mondo

Quando una foto insegna: c’è poca luce al confine

6400 ISO e 1/5 secondo. Perdonate i numeri, ma per una volta il tecnicismo mi affascina. Figlia di un fotografo, sono cresciuta con una passione sviluppata a metà. Con mio grande rammarico, non ho approfondito finora la tecnica della fotografia ma ho subìto immensamente il fascino della sua arte. Papà diceva che ho un gusto eccelso nella composizione. Ora, ogni scarrafone è bello a papà suo, però approfitto del fatto che non può più smentirmi per crederci ancora. Di sicuro, sono una demente davanti all’obiettivo ma dietro, dietro impazzisco d’amore per ciò che guardo con occhio privilegiato.

Oggi quei numeri un tempo così ostici mi hanno incantato. Sono le condizioni in cui il reporter australiano Warren Richardson ha scattato la fotografia vincitrice del World press photo 2016. Un uomo passa un neonato sotto il filo spinato che separa la frontiera tra Serbia e Ungheria. Un bambino al centro, al confine. Un bambino sotto un filo spinato. La foto evoca tutto ciò che siamo: intrappolati in un confine che separa ciò che dovrebbe unire.

La foto è stata scattata al chiarore della luna. I miei figli sono innamorati della luna. Per strada di sera camminiamo con la testa in su e in casa dopo il tramonto non possiamo chiudere le finestre, a meno che la luna non sia nascosta dalle nuvole. Nel buio che spaventa, è luce e fascino. Forse con i miei bambini guardavamo la stessa luna mentre quel bambino, figlio di un’altra madre, passava sotto un filo spinato. Figli della stessa umanità, guardiamo oggi questa foto che insegna.

Ha raccontato il suo autore che, per evitare che quelle persone fossero viste, non aveva potuto utilizzare il flash. Come sanno gli appassionati di fotografia, in condizioni di scarsa luce si possono adottare diversi metodi per un buon risultato. La scelta sta al fotografo. E io oggi la trovo bellissima. 6400 ISO e 1/5 secondo. Una sensibilità altissima e un tempo lento.

 

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