E così oggi, ascoltando i bambini giocare, ho imparato da uno che “la mala si chiama così perché fa male” e dall’altro che “Joker è il cattivo col rossetto”. Mi ha fatto sorridere questo scorcio privilegiato sulla loro visione della cattiveria, mondo col quale mi confronto sempre con un certo disagio.
La cattiveria di chi tradisce. Fa un torto. Di chi ti conduce in un posto per sbatterti a un muro. La cattiveria in famiglia, la cattiveria per natura, per professione, per denaro. Per vendetta di un torto mai subito. La peggiore l’ho vista in un’aula di tribunale affollata e caotica.
La cattiveria di chi ferisce con le parole. La mala che fa male. Un gioco di parole che non diverte.
La cattiveria di chi sembra ma non é. Di Joker col rossetto. Di chi appare e poi scompare. La cattiveria che seduce.
Tempo fa andammo a cinema a vedere Cattivissimo me 3. Gru conosce per la prima volta suo fratello gemello Dru. Lui ha i capelli, è divertente, ha una vita libera e spensierata. Lui è figo. Gru, che ha abbandonato il mondo dei cattivi grazie all’incontro con le sue bambine, è tentato. È sedotto, spinto a un ritorno di fiamma. Mi chiedevo: Come lo faranno finire questo film? Accoglieremo la cattiveria di Gru o l’amore lo lascerà invincibile al male?
La cattiveria in me. Quella che mi lacera di sensi di colpa. So bene che la cattiveria non appartiene alla mia natura. E allora cos’è che mi fa sentire cattiva? Forse la forma peggiore è la cattiveria contro se stessi. L’incapacità di lasciar andare ciò che non è vicino a noi e tenere solo ciò a cui, appunto, teniamo.
Alla fine li amiamo entrambi, Gru e Dru. Quando sanno accettarsi, condividere, completarsi.
Mi tocca accogliere infatti anche la cattiveria dei miei figli. Che pure sono bambini di rara gentilezza e sensibilità. Capita anche ai piccoli di avere momenti in cui sfottono, pretendono, picchiano. Credo il meglio che io possa fare dinanzi a ciò che non vorrei vedere sia invece vederlo. E mostrarlo. È vedere Gru e Dru, la soluzione. Vederli entrambi. In piena mostra. In evidenza. Per neutralizzare la mala che fa male e vedere la cattiveria per quello che è. Un ridicolo, beffardo, pagliaccio col rossetto.
No Comments