Da 45 minuti sono davanti a un foglio bianco. Non mi era mai successo. Foglio bianco, riempito dalle voci dei miei bambini che disegnano accanto a me, dalle voci che emergono da questo libro sulla scrivania. La mia bellissima scrivania, tutta di vetro. Con l’antica macchina per scrivere di famiglia, la nostra Remington nera dai tasti ingialliti eppure pieni di vita.
Come si fa a scrivere un post su questo libro? Il mio libro. Fosse stato di qualcun altro, non mi avrebbe fermata nessuno. E invece. Tocca affidarmi all’istinto. Al fragore di queste voci che abitano la mia stanza tutta per me. Le mie stanze. Quella di madre, anzitutto, e poi quella di compagna, figlia, amica. Sono partite tutte con me, il giorno in cui ho intrapreso questo viaggio, non solo fisico. Ho macinato Km per tutta Italia a raccogliere storie. Storie di dolore, storie di rivoluzione. Partendo da un’unica domanda: Cosa s’offre a un figlio che soffre?
Ho domandato dalla Puglia alla Toscana, dal Veneto alla Liguria. Ho domandato a madri e padri. Ho domandato nell’assenza, nella malattia, nella precarietà. Ho trovato una bellezza… Come cambia la vita quando cambia il punto di vista. Ho domandato anche lì, ancora e ancora, in mezzo a tutto quel dolore e a tutta quella bellezza. Avere il libro tra le mani è emozionante ma, posso dirlo senza timore di smentita, non quanto gli incontri che ho vissuto, le parole che mi sono state affidate. Le ho accolte come il più generoso dei regali. Anche quando di notte, per molte notti, mi hanno preso a pugni. Anche ora che poggiano sulle pagine come carezze.
In posizione di domanda sono partita. E così torno. Torno a me, eppure no. Non si può leggere di Tina, Guido e Daniela, Ruggero, Irene, Lucia e Gianfranco, Ilaria, Rossella e Pasquale, e restare gli stessi. E non perché ci attraversi la loro storia di dolore. Ma perché per la loro storia hanno scelto parole altre, parole di luce. È quella luce che ci attraversa, ci trapassa. La porgo in dono con la stessa grazia con cui l’ho ricevuta. Queste parole non sono per me, non sono per loro. A tutti gli altri, buon viaggio.
“Ho scelto le parole. Genitori, dolori, rivoluzioni” (edizioni la meridiana) è disponibile online e presso la casa editrice. Se preferite annusarlo prima di comprarlo, cercatelo nella vostra libreria. È quello con le voci.
No Comments