Ora qualcuno potrà dire che sono così svarionata da confondere Capodanno con Pasqua. È solo che questi auguri nascono così. Dentro un guscio.
Un guscio che custodisce tutte le parole raccolte in questo anno. Le parole che mi hanno regalato, le parole che ho scelto, le parole che i miei figli hanno imparato. Le parole che ho tenuto per me. Le parole che ancora devo imparare a scrivere. E questo custodire è tenere al sicuro ed è dire. Della bellezza, dire.
Ora qualcuno potrà dire che sono così svarionata da confondere quest’anno con un anno bello. Il fatto è che è stato un anno di grandi pesi. E grandi valori. Di conti amari, e di tutto ciò che conta. Nessun viaggio e tanti passaggi. Contratti mancati e contatti conquistati. Di sete, di rete.
Ecco, allora, senza propositi e senza aspettative, i miei auguri di buon anno uovo. Che ogni giorno tenga insieme la bellezza e la rottura. Che sia da far nascere, da tenere al caldo, da proteggere e liberare. Che ci insegni ad aspettare senza star fermi, a contemplare, ad avere fiducia che tra il tempo passato e il tempo che verrà c’è il tempo da vivere. Che nulla è perso, nemmeno noi. Che se non riusciamo a scovarci, magari ci stiamo solo covando.
Buon anno uovo. Che pure se nasce col culo, non vuol dire che non possa volare.
No Comments