Una rosellina, quando sono nata. Così dicevano dinanzi a un viso dolce e pieno di futuro. Il mio corpo di bambina è stato sempre fatto di occhi grandi e profonda magrezza. Le dita lunghe e sottili da pianista, le gambe esili da ginnasta, i capelli lunghissimi poi cortissimi e così ad anni alterni.
Le gambe a tarallo, la colonna scoliotica, l’anca sbilenca, l’apparecchio ai denti. Quel dentino eppure il sorriso contagioso.
Monthly Archives