A me piace un sacco andare a votare. Quando mi dicono che ci sono le elezioni mi arrabbio sempre un po’ perché vorrei andare subito al parco, però poi mi diverto. Andiamo in una scuola dove ci sono dei recinti con le tende scure e mamma mi fa entrare nel suo recinto, poi lei fa dei segni sulle letterine e io metto il foglio in una scatola col buco. Devo ammettere pure che andiamo subito al parco perché non c’è mai la fila in questa scuola e io sono felice, ma vedo che mamma e papà vorrebbero incontrare più amici a votare.
Stasera abbiamo giocato al telefono senza fili. Mamma leggeva e mi diceva le cose che io dovevo dire a papà che era nell’altra stanza con Claudio. E sono stato bravissimo a correre e a dire che in Grecia ha vinto no e che hanno detto no alla peurola (Europa, ndm). Non ho capito a cosa hanno detto no anche se li capisco, io dico no molto spesso. Però ho visto mamma e papà felici. Innanzitutto perché in quella scuola sono andati in tanti a votare. E forse volevano stare pure loro dentro quel recinto. E poi quando andiamo a votare mamma e papà mi dicono sempre che è bello, perché quando voti puoi decidere tu. Io per esempio non vedo l’ora di votare per decidere che non si va a dormire, non si mangia pesce e non si beve il succo d’arancia. No no e no. Mamma e papà invece sono bravi, mangiano tutto e quando io non voglio andare a dormire mi leggono un libro. Dicono no solo quando sono arrabbiati. Allora io ho capito che questi greci o non vogliono dormire manco loro, oppure sono proprio arrabbiati.
Cosa fa il mondo
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