Mia sorella Adithya vive in India. Sì, non è proprio mia sorella perché non è nata dalla pancia di mamma come me e Claudio, però io chiamo zii anche gli amici più stretti di mamma e papà. Non sono proprio zii, però lo sono, perché ho capito che quelli della famiglia sono tutti quelli che ci sono nelle foto appese a casa. Sul nostro frigo, accanto a quelle di me e Claudio, c’è pure Adithya. Lei non vive nella mia casa, ha la pelle più scura della mia e parla un’altra lingua, ma questo non mi preoccupa perché io ho fatto esperienza con Claudio a capire le parole più strane.
Adithya è nata con un problema alle gambe e ora i dottori la stanno curando. A me piace un sacco vedere le sue foto ma so che la più bella da appendere sarà quella in cui camminerà. Io le voglio dire che quando vorrà, la prenderò per mano come faccio col mio fratellino piccolo. Non so se giocheremo mai insieme, se faremo il girotondo io lei Claudio e suo fratello. O se canteremo o faremo le gare o mangeremo biscotti. A me piacerebbe perché è molto strano che è come mio fratello però non ci gioco, non l’abbraccio e non ci litigo. Che poi, se ci abbracciassimo mamma farebbe tante foto come fa sempre con noi, e papà dice: “Basta foto! Goditi il momento!” e mamma dice che così se lo gode tante volte. Allora, forse, ecco perché abbiamo tante foto in casa. Perché così le persone del cuore ce le godiamo tante volte, quando sono a casa e quando sono lontano. E mi piace che noi abbiamo la foto di mia sorella in India e loro hanno la nostra foto qui.
Io non so proprio dove si trovi l’India. So solo che ci sono gli elefanti “con tutto il baldacchino” come dice la canzone del gatto nero e come si vede nel libro dove ci sono tutti gli animali sul vasino, quelli dell’India e quelli dell’Africa, quelli nel mare, sottoterra o nel cielo. Allora ho capito che in base a dove nasci puoi strisciare o puoi volare. Ma comunque fai la cacca. E sei felice se hai vicino mamma e papà.
Spero che Adithya guarisca presto perché è bellissimo camminare e correre. E perché, ovunque si trovino gli elefanti, un po’ dell’India è a casa mia.
L’immagine è tratta dal libro “Tout le monde fait caca!” di Rascal e Pascal Lemaitre (ed. Ecole des Loisirs)
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