Hai presente quando tu sei al telefono e tuo figlio reclama la tua attenzione con un ripetuto: Mamma mamma mamma… non proprio adorabile? Hai ragione, l’amore è vedere e essere visti.
E io in effetti, ti vedo e ti ho vista. Ti ho vista innamorata, bellissima, e pure impegnata a reclamare attenzione con la stessa non proprio adorabile modalità. Ti ho vista persa d’amore, e persa. Che è difficile trovare la strada se mai nessuno ti ha insegnato a camminare. E sì, si ama pure con i piedi. Chi l’ha detto che si ama solo col cuore? Il cuore è per sentire la stretta, la pelle è per accarezzare, gli occhi per vedere, il naso per riconoscere il profumo, la bocca è per baciarsi, il corpo è per unirsi, le orecchie per ascoltare, i piedi per andare avanti. E le mani. Ci si deve sporcare le mani.
Oggi i bambini sono tornati a casa con le sagome in cartoncino delle loro mani piene d’amore. L’amore è fare, l’amore è impegno. L’amore è parlarsi quando si è perso la voce, quando c’è un muro che ci separa e quando si è diventati sordi, e quando uno urla e l’altro è su un treno che corre. L’amore è follia, ma pure fatica. D’amore si nasce ma poi fare spazio per avere qualcuno al tuo fianco, ecco quello ti sfianca. Ma questo è un pensiero che abbiamo già condiviso. Voglio invece dirti due cose nuove per te.
Tu sei capace d’amore. Perché sei enormemente capace di vedere, di sentire e di fare tutte le cose in cui credi. Ami i tuoi figli, il tuo lavoro, le tue parole in un modo che è solo tuo. Perché sono le persone, le cose, le parole in cui credi e per le quali ogni giorno riponi il tuo impegno. Tu sai amare. È che non riesci a farlo senza essere vista. E per troppo tempo della tua vita non ti sei sentita vista e hai dovuto chiedere, a volte nel modo sbagliato.
Ok, ora siediti, rilassati, e credimi. Tu meriti l’amore. L’amore ha molte forme. A volte quelle tonde di un pancione, a volte ahimè d’un triangolo, a volte ha le forme regolari di un quadrato, altre volte è pieno di spigoli. Ora è un momento in cui non sei proprio in forma, ma sei amore. E lo meriti. A proposito di cose irregolari, ricordo bene quando mi presentasti quello che sarebbe poi diventato tuo marito e dopo ancora il tuo ex marito. Scherzavate sul fatto che io fossi un quadro impressionista, quieto, suggestivo. Voi invece, spezzettati e caotici come un quadro cubista. Eravate a pezzi e avete tuttavia scelto di metterli insieme quei pezzi. Non troppo. Insieme ma distanti, in effetti. Perché è più difficile fare spazio a 40 anni quando il rischio è prestare il fianco e lasciare che si faccia breccia a poche certezze faticosamente conquistate. Al diavolo le certezze, amica mia, e lo spazio e il tempo e tutte le categorie. Un Picasso non va forse oltre? Piaccia o no, lo si capisca o meno, un Picasso merita. Tu meriti l’amore.
E se si ama quello in cui si crede, allora come prima cosa credi in te. Io lo faccio sempre. Io ti vedo.
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