soffione_wm
Cosa dice mamma

Un anno in un soffio

Oggi nel giardino della scuola Davide ha trovato un soffione. Il sole giocava a nascondino ma la luce era bella, mio figlio era bello mentre soffiava i suoi desideri. Mentre li vedevo staccarsi da lui e prendere il volo, con la brezza di primavera.

È passato esattamente un anno da quando siamo in questa nuova scuola, da quando abbiamo chiuso una battaglia sanguinosa di se e di forse e ne abbiamo iniziata una di giustizia, di limiti, di cambiamento, di rinascita. Col senso di colpa sempre addosso. Cucito, addosso.

Oggi Davide è di nuovo il bambino che era. Lo so, ho scritto un ossimoro. Quello che era. Di nuovo. È così. Ha affrontato quel drago e l’ha fatto con le sue forze, le sue risorse. Eppure sa di nuovo il suo sguardo. Più forte. Più fiero.

Un anno fa scrivevo ai cattivi maestri. Oggi voglio scrivere a quelli bravi. La maestra Patrizia innanzitutto, materna e accogliente. Attenta. Si è messa in discussione con noi e non era scontato. Ogni mattina prima di andare a scuola Davide prepara un disegno da regalarle. Ultimamente ha disegnato collezioni di gioielli colorati. Sa anche lui quanto sia stata preziosa. Con lei tutto lo staff di Villa dei Cedri, dalla direzione alle maestre tutte che con dolcezza o pizzichi o prese in giro gli hanno insegnato che la scuola è un posto di gioia. Ok, quando inizieranno i compiti lo penserà un po’ meno ma sicuro sì, ecco, spero d’ora in poi che a scuola possa sentirsi al sicuro. Ringrazio i suoi amici, quelli che lo hanno riempito di baci e quelli che hanno atteso i suoi tempi. E i loro genitori, quelli che hanno giocato con lui e quelli che che hanno preparato dolci senza uovo.

Ringrazio Michele, il professionista e l’amico. Che di recente ha dato fiducia a quanto fatto da noi per amore e buon senso. E che ci ha suggerito un libro meraviglioso che ci renderà genitori migliori. Non vedo obiettivo più alto di questo.

La parte più difficile viene ora. Lo dico forzandomi ma lo dico. Ringrazio noi quattro che come famiglia abbiamo vissuto un dolore e ce lo portiamo addosso, anche quello. È stato pesante, tuttavia ciò che ha un peso è fatica ma anche valore. Oggi posso dirlo. Abbiamo pesato il nostro valore. Ci è voluto del tempo ma dai, Marco, siamo stati bravi. A guardare in faccia ai nostri errori e ad amarci coi nostri limiti, con il filo spinato della nostra impotenza e pure con la siepe verde, verdissima, del nostro confrontarci continuo, ostinato. Generativo.

Abbiamo lottato per vedere Davide sorridere, saltare, cantare di nuovo.
Oggi nel giardino della scuola Davide ha trovato un soffione. Il sole giocava a nascondino ma la luce era bella, mio figlio era bello mentre soffiava i suoi desideri. Tutti nuovi.

Previous Post Next Post

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply