Quando il Covid è entrato in casa nostra, lo ha fatto in punta di piedi un venerdì, e non uno qualunque, in cui il piccolino aveva un po’ di febbre, bassa. Nulla ci faceva pensare. E invece.
Cosa dice mamma
Questa mattina ho fatto colazione guardando un servizio della trasmissione tv Le iene riguardante un noto ginecologo di Bari che avrebbe offerto le sue prestazioni sessuali per guarire donne dal papilloma virus. Ed è subito indigestione.
Sono sinceramente sconvolta. Dalla irrazionalità della proposta di cura, dalla volgarità del “Padre Pio dell’uccello” nel corso di una visita medica, dalla apparente reiterazione di questo comportamento. Nel mio peregrinare fra specialisti fortunatamente non mi sono mai imbattuta nel suo nome che pure mi dicono essere inserito fra i luminari, e non voglio dire che la mia reazione sarebbe stata diversa da quella delle pazienti che hanno subito questo trattamento. Ritengo il mio (non) vissuto personale francamente irrilevante.
Una rosellina, quando sono nata. Così dicevano dinanzi a un viso dolce e pieno di futuro. Il mio corpo di bambina è stato sempre fatto di occhi grandi e profonda magrezza. Le dita lunghe e sottili da pianista, le gambe esili da ginnasta, i capelli lunghissimi poi cortissimi e così ad anni alterni.
Le gambe a tarallo, la colonna scoliotica, l’anca sbilenca, l’apparecchio ai denti. Quel dentino eppure il sorriso contagioso.
Con te non mi sento mai sola. Mai persa, mai smarrita, confusa. Mai spensierata, leggera, altrove. Con te sono sempre presente a me stessa. Ho piena consapevolezza del mio corpo, del mio sentire. Con te vado a letto e con te comincio il giorno. Con te vivo e sì, mi sento viva. Perché solo chi è morto non prova dolore.
Mi sono spesso interrogata su cosa fosse questa mia propensione al dolore, come qualcosa che mi portava alla ricerca, che mi muoveva. All’incontro, alla vicinanza, alla conoscenza profonda. Forse quello conosciuto o forse, penso ora, il dolore che doveva arrivare. La mia vita con un dolore cronico.
Ogni pomeriggio, dopo le attività scolastiche, i bambini ascoltano musica dal tablet. Ore intere a ballare come matti: meravigliosa espressione di libertà, della quale Marco ed io tramandiamo l’importanza tramite il buon esempio. Per sfogo di energie, per superare le timidezze, per svoltare una giornata triste o anche solo per amore, noi balliamo in mezzo al salone.