Qualcuno mi ha detto “brava” per averti salvato. Onestamente continuavi a cadere dal marciapiede sulla strada, a rischio di essere schiacciato, e piangevi. La tua mamma arriverà a momenti, ho pensato. Ho rassicurato i bambini. Dopo ore, eri di nuovo sulla strada, piangevi forte, disperato, piangevi di vita. Come potevo non accogliere quel grido?
Cosa dice mamma
Da 45 minuti sono davanti a un foglio bianco. Non mi era mai successo. Foglio bianco, riempito dalle voci dei miei bambini che disegnano accanto a me, dalle voci che emergono da questo libro sulla scrivania. La mia bellissima scrivania, tutta di vetro. Con l’antica macchina per scrivere di famiglia, la nostra Remington nera dai tasti ingialliti eppure pieni di vita.
“Aveva sopportato tanto, troppo, per tenere unita la famiglia, Antonietta. I suoi sforzi hanno però alimentato l’odio di un uomo pericoloso, quel carabiniere Capasso al quale neanche i funerali pubblici sono stati accordati per motivi di sicurezza” (NapoliToday). “All’origine del folle gesto la separazione in corso dalla donna che il carabiniere non ha mai voluto accettare” (Il giornale) “Una tragedia nata, secondo le prime ricostruzioni, dalla causa di separazione in corso della coppia” (Il Sussidiario). Chiedo scusa se inizio un post con parole non mie. E non nel senso che non le ho scritte io, ma perché non le scriverei mai. Nel giorno delle donne, vorrei parlare di violenza. Non quella commessa da un carabiniere sulle figlie e la moglie. Non solo, almeno. Violenza, per me, sono queste parole.
E così oggi, ascoltando i bambini giocare, ho imparato da uno che “la mala si chiama così perché fa male” e dall’altro che “Joker è il cattivo col rossetto”. Mi ha fatto sorridere questo scorcio privilegiato sulla loro visione della cattiveria, mondo col quale mi confronto sempre con un certo disagio.
Oggi sono “quattio”. Come dici tu, con la tua erre che tutto è fuorché moscia. È nascondina, è buffa, è fascinosa. Ti somiglia. E un po’ mi dispiace al pensiero che la perderai: per questo, confesso, non te la correggo mai. Per il resto, parli benissimo, se è per questo scrivi pure. Scrivi pagine bellissime.