No ma questo non si può mancare, è l’ultimo! Gli avrei dato pure ragione se non fossero oltre 10 anni che lo dice, tutte le volte, compresa l’improvvisata del 2004, quando Vasco, quel cornuto, annunciò il suo ritiro dalle scene e si regalò un mega evento a Germaneto. Marco e Angelo, il Naso e il Negro, si fecero 400 km per esserci.
Cosa dice mamma
Amiamo vederti fiorire. Non solo per quell’anno di siccità, è che è proprio bello scoprirti, sempre tu, sempre diverso. Sei un po’ come quel pianoforte visto in centro, straripante di fiori. Come quell’immagine, sei poesia. E sei capace, a ogni nostro tocco, di restituire l’amore che ti abbiamo dato. Davide, l’amato. È capace di amare.
È tipico degli adolescenti ricordare a memoria le battute del proprio film preferito. Marco e io le ricordiamo bene quelle del nostro film. Pellicola del 2002, uscita il 16 maggio. Lo squillo del Nokia 3310, il molo, i baci, il colore degli occhi e la forma di un culo. Il vero motivo per cui oggi festeggiamo non è quel giorno in cui il nostro amore è nato ma il fatto che oggi compia 15 anni. Quindici. È un adolescente e come tale affronta il mondo.
1. È inquieto
2. Non ha voglia di apparecchiare: meno cerimoniale e più spontaneità
3. Si riempie di brufoli e impurità e hai voglia a spremere, devi metterci cura o ci rimetti la pelle
4. Pensa sempre al sesso ma spesso non può farlo
5. Vorrebbe uscire la sera ma deve stare con quei due che lo tengono in scacco
6. È complice come gli adolescenti: si capiscono tra loro, gli altri sono fuori
7. È lontano dalle coppie giovani che cosa ne sanno, e da quelle grandi che non lo sanno più
8. Dorme poco e sogna un sacco
9. Parla di futuro e poi si ammazza di telefilm
10. Si chiude in bagno. Al rogo quelli che io faccio la cacca mentre tu ti lavi i denti
11. Diventa grande ma non è adulto, infatti per la crociera aspettiamo ancora i 60 anni
12. È pigro eppure ha voglia di avventure
13. Lotta per il suo spazio
14. Ha cambiato voce, ora ha due toni più bassi
15. Lo vorresti sempre piccolo e però è bellissimo vederlo crescere
Postilla del 2018:
16. Pare posseduto da un altro sé. E forse lo è.
Postilla del 2019:
17. Ha scoperto di non essere invincibile. E allora quando ride, ride più forte.
Postilla del 2020:
18. Ha imparato a guidare.
Postilla del 2021:
19. Affronta la tempesta. E poi ritrova sé. Così diverso, sempre lo stesso.
Era un pomeriggio come un altro quando la notizia è apparsa sulla mia bacheca Facebook. Io non conoscevo questo ragazzo ma molti miei amici sì. Così ho vissuto in diretta la loro agitazione. È morto? Che cazzo dici? Ditemi che non è vero. Era chiaro quanto fosse vero, nessuno si sognerebbe di scherzare su un amico di 33 anni che muore. Io non lo conoscevo eppure ho vissuto un pezzetto di quell’angoscia incredula. Passata l’incredulità, l’angoscia è rimasta.
Raccontava mia madre che, quando nacqui io, mio padre scimunì completamente. Di certo mio fratello e io siamo nati in contesti e in età molto diverse ma, a parte questo, il dato rilevante era che mio padre era diverso. Tenero. Io ricordo quando mi faceva ballare sui suoi piedi enormi. E non è che li ricordi enormi rispetto ai miei piedi di bambina, mio padre aveva una malformazione alle dita di mani e piedi. Erano letteralmente enormi. Per molti anni, poi, non ho visto più quella tenerezza.